Elezioni 2007: TE LO DO IO IL PROGRAMMA!

Dopo una notte fatta di riflessione e meditazione ho partorito questa idea.

I radicali e la Rosa nel Pugno non saranno presenti alle prossime elezioni amministrative con proprie liste, questo non vuol dire che noi non si abbia nulla da dire, anzi, proprio il contrario. E molto, credo, abbiano da dire i cittadini leccesi rispetto a ciò che le precedenti amministrazioni comunali hanno e non hanno fatto.

Ebbene...

esiste uno strumento, la petizione popolare, facilmente attivabile (appena 500 sottoscrizioni) ed esistono le nostre proposte: 2 più 2 fa quattro, quasi sempre.

La proposta:

1) Elaborare 30, dico trenta, punti programmatici sui temi che a noi stanno più a cuore
2) raccogliere le firme per la presentazioni delle 30 petizioni (30x500=15000 firme)
3) cercare sottoscrizioni nei vari partiti e candidati
4) "fare notizia"

La prima e fondamentale petizione dovrebbe, a mio avviso, essere volta all'attuazione dello Statuto del Comune di Lecce nella parte in cui prevede anche il Referendum come strumento di partecipazione popolare.

Che ne pensate?
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Inserito da Roberto Mancuso il Lun, 2007-03-12 12:26.
Schema petizioni
Con un po' di ritardo riporto lo schema per le petizioni predisposto nell'ultima riunione della Direzione; accanto a ogni petizione i nomi di coloro che ne cureranno la stesura e la documentazione, fermo restando che il lavoro su ogni singola petizione è aperto alla collaborazione di tutti.

TEMI GENERALI: LAICITA', TRASPARENZA E COSTI DELLA POLITICA

1) SOFTWARE LIBERO (Alex - La Sveglia)
2) COSTI DELLA POLITICA (Giuseppe alias pippetto)
3) REGISTRO DELLE UNIONI DI FATTO (Francesco M.)
4) MESSA ON-LINE DEGLI AUDIOVIDEO DELLE SEDUTE DEL CONSIGLIO COMUNALE (Giuseppe alias pippetto)
5) REGOLAMENTO ATTUATIVO REFERENDUM (Rob alias Roberto)
6) SALA DEL COMMIATO (Salvatore alias La Fayette, Alex, UAAR)
7) CROCEFISSO NEGLI EDIFICI PUBBLICI (Salvatore alias La Fayette, Alex, Danilo, UAAR)
8) BARRIERE ARCHITETTONICHE (Alex, Nadia, Danilo, Rob)
9) AGENZIA COMUNALE PER LE TOSSICODIPENDENZE (Francesco M.)
10) TRASPARENZA AMMINISTRATIVA (Giuseppe)

Ora basta aprire un singolo 3d per proposta nel forum... :-)

Inserito da AleX P il Mer, 2007-03-07 20:28.
Novità per le petizioni
Argomento Disabili: Ho parlato con quella collega del giornale e mi ha dato nomi e telefoni di due persone che sarebbero disponibili, in linea di massima, a questo tipo di iniziative. Chi se ne sta occupando in particolare?

Argomento Software Libero: non ho avuto più risposta dal ragazzo di ingegneria, domani lo chiamo di nuovo per organizzarci per venerdì mattina, se no si fa la settimana prossima.

Ciao,
Alessandro

Inserito da Roberto Mancuso il Lun, 2007-03-12 12:28.
Ottimo lavoro alex, possiamo
Ottimo lavoro alex, possiamo fissare un incontro anche con loro così come abbiamo fatto con l'associazione universitaria!

Inserito da AleX P il Gio, 2007-03-08 12:21.
Software Libero
Mi ha risposto il rappresentantedi Ingegneria. Per lui va bene domani mattina all'Ecoteckne. Per chi è interessato (Rob, Giuseppe etc.): potremmo vederci alle 11.45 all'ingresso dell'Ecoteckne, sulla strada per Monteroni, per poi spostarci alla facoltà di Ingegneria. Io vi aspetterei alla rotatoria subito dopo l'ingresso, vi va bene?
Se avete bisogno di chiamarmi, il mio cell è 328 2349121. Rispondete quanto prima a questo messaggio o sul cellulare, così do la conferma al ragazzo.

Ciao,
Alessandro

Inserito da Roberto Mancuso il Ven, 2007-03-09 11:49.
ci vediamo all'ekotekne, mi
ci vediamo all'ekotekne, mi ha telefonato La Fayette... appuntamento alle 12! :-)

Inserito da Roberto Mancuso il Mer, 2007-02-21 13:59.
Dopo il bel dibattito

Dopo il bel dibattito dell'ultima riunione della Direzione, ho provato a mettere per iscritto le nostre idee e ciò che ho potuto recuperare dalle esperienze dei compagni di Torino, ci ho aggiunto qualche mia idea ed ecco ciò su cui le proposte di petizione dovrebbero, tradotte in testo, secondo me, vertere.

E' un menù alla carta... sta a noi valutare se presentarne 10, 15, 20 (o 30, qualora lo ritenessimo), se aggiungere altri argomenti e/o toglierne qualcuno e, soprattutto, sta a noi approfondire personalmente ciò che ci interessa, per stilarne un testo sotto forma di petizione. Sono numerate da 1 a 24... se volete aggiungere altri punti inserite, ad es.: 25. NUOVA MIA PERSONALE PROPOSTA; una volta scelto dal menù alla carta i piatti che si preferiscono non occorre altro che "infornarli" in un nuovo apposito 3d (se, ad es., Alessandro decide di approfondire la materia software libero, allora lui stesso aprirà un nuovo e apposito 3d dal titolo "23. software libero"). E' chiaro che affinchè la mia proposta di metodo di lavoro possa rivelarsi utile e fruttuosa è necessario e fondamentale che ciascuno di noi e tutti noi insieme si contribuisca al dibattito per tutti i 24 o 30 3d che saranno aperti.

Definirei questa ipotesi di lavoro fissando anche una scadenza entro la quale le diverse sessioni di 3d dovrebbero avere termine; oltre che perfezionare il metodo stesso con nuove idee e/o metodi alternativi.

Aspetto commenti, intanto eccovi 24 "ovuli" da "fecondare". :-)

una piattaforma di partenza, null'altro.

TE LO DO IO IL PROGRAMMA!

1.    Creazione di un´agenzia per le tossicodipendenze
2.    Interventi sistematici per superare barriere e ostacoli da parte dei disabili
3.    Creazione del registro delle unioni civili
4.    Creazione di uno sportello per l'immigrazione
5.    Semafori con dispositivi sonori per favorire la circolazione delle persone non vedenti; mezzi pubblici con voce registrata per annuncio delle fermate; fermate con voce registrata per annuncio della linea in arrivo.
6.    Campagna con Provincia e Regione per completare la strutturale revisione delle barriere architettoniche per edifici pubblici ed esercizi commerciali, a cominciare dal centro cittadino.
7.    Razionalizzazione ed ampliamento delle iniziative sulla raccolta differenziata.
8.    Diminuzione dell’attuale divario di manutenzione esistente tra le aree verdi centrali e il resto della città.
9.    Introduzione nelle concessioni edilizie dell’obbligo di utilizzo di dispositivi architettonici utili al risparmio energetico. Promozione di dispositivi di isolamento termico nelle abitazioni private.
10.    Lecce città universitaria
11.    Barocco - Fare di Lecce la città simbolo dell’energia rinnovabile con promozione di incontri, ricerche, sperimentazioni cittadine. – Università
12.    Perseguimento di politiche di integrazione e aggregazione sociale per la popolazione di immigrati.
13.    Puntare all’obiettivo di fare accedere al voto (attivo e passivo) gli immigrati residenti a Lecce da almeno 5 anni. Chi paga le tasse ha il diritto di essere partecipe delle scelte della città dove vive.
14.    Intensificare, in modo strutturale, i progetti di collaborazione tra comune e carcere sul lavoro dei detenuti all’interno e soprattutto all’esterno della struttura di reclusione.
15.    In linea con la legislazione nazionale, valorizzazione delle politiche di liberalizzazione (licenze e orari di apertura) come strumento di promozione, sviluppo e ammodernamento della rete commerciale
16.    Tutela delle attività artigianali tradizionali (cartapesta, pietra leccese, ecc)
17.    Istituzione dell’”Osservatorio comunale sulle droghe e le tossicodipendenze” con lo scopo di monitorare continuamente la situazione e di sviluppare politiche cittadine di riduzione del danno.
18.    Attuazione referendum comunale
19.    Individuazione di criteri di nomina volti a garantire una reale rispondenza ad una effettiva competenza e non ad una appartenenza politica.
20.    Creazione del Museo della Storia di lecce
21.    Nel rispetto laico delle convinzioni religiose, e non religiose, di tutti i cittadini leccesi, non mettere simboli religiosi nei locali comunali.
22.    Costi della politica
23.    Software libero per l'amministrazione comunale
24.    Vado in centro! Lecce città ciclabile; creazione di percorsi ciclabili all’interno del centro storico; riqualificazione della pista ciclabile lecce-san cataldo, messa in opera di una nuova rete ciclabile cittadina per integrare centro e periferia

Inserito da AleX P il Lun, 2007-02-26 19:09.
Programma & Petizione
Fermo restando il possibile accorpamento di alcuni punti come ha segnalato Lafayette, anche se non conosco esattamente la situazione di Lecce, aggiungerei la sala del commiato per i funerali civili e la possibilità di effettuare la cremazione.
Ho inoltre parlato con i ragazzi di quelle associazioni che si occupano di Software Libero e sono disposti ad iniziative comuni sul tema del software nella Pubblica Amministrazione, oltre ovviamente a stendere insieme il testo della petizione.

Inserito da Roberto Mancuso il Ven, 2007-03-02 17:34.
Ottimo lavoro Alex! Sono
Ottimo lavoro Alex!
Sono convinto che ci stiamo muovendo nella giusta direzione e, indipendentemente dalle elezioni amministrative, credo che lo studio, gli studi, iniziati, in corso e da iniziare, costituiranno per tutti ottimo alimento di concrete iniziative politiche, anche non a breve termine. Quella sul software libero, poi, è battaglia che intrapresi anche a Bologna, 4 anni fa, con NOBIS (No alla Brevettabilità Industriale dei Software), e il buon D'Ambrosio, anch'egli utente di questo sito oltre che mio mentore informatico! ;-) Sowtware libero è argomento a me particolarmente caro, quindi, e sarei ben felice di tornare a pensarci. Sarebbe fantastico se con i tuoi amici del software libero, noi si riuscisse anche ad organizzare un incontro-convegno-osservatorio sullo stato dell'arte, oggi, nel 2007, sul fronte delle libertà digitali del software e della rete; e ancor più fantastico se noi lo si riuscisse ad organizzare invitando, magari, Marco Cappato e illustri professori.

Quanto all'accorpabilità dei temi delle petizioni, sa va san dir che essi siano accorpabili, riducibili, emendabili, comparabili, declinabili, numerabili a iosa. Quindi.. come disse al Liceo un mio compagno passando davanti alla Presidenza: Al lavoro Preside! :-)

Inserito da Lafayette il Mer, 2007-02-21 16:09.
Programma per Lecce
molta carne al fuoco; Diverse proposte sono condivisibili,altre meno come la tutela delle attività tradizionali artigianali o il museo leccese:soldi sprecati. Altre riunificabili, come quelle ai punti 1 e 17 sulle droghe.
In sintesi:una buona base di partenza, ci sarebbe da scremare, da amalgamare con quanto già avanzato da Giuseppe.
Forse manca qualcosa a proposito di prostituzione,problema a Lecce molto avvertito e già da qualcuno, malamente, affrontato.

Inserito da Roberto Mancuso il Ven, 2007-03-02 18:07.
Il lavoro di Giuseppe, alias
Il lavoro di Giuseppe, alias pippetto :-), insieme a quello di Alex, al momento, sono la base di partenza del progetto che noi si è deciso di intraprendere, fondamentali quindi! Più in particolare, credo che proprio la questione dei "costi della politica", presa anche nel suo significato più generale e allargato, debba-possa/dovrebbe-potrebbe essere il denominatore comune della campagna "Te lo do io il programma!". Giuseppe apri un 3d e cominciamo a discuterne! :-)

Quanto alle tue obiezioni circa lo spreco di soldi comportato da iniziative per la tutela delle attività tradizionali artigianali leccesi, non sono d'accordo. Ma potrei essermi espresso male io. Quando parlo di "tutela" non mi riferisco certo al sovvenzionamento comunale di qualche carrozzone magnasoldi! E' chiaro che "tutela" necessita di specificazioni e chi ci dice che queste specificazioni debbano per forza essere un aggravio e non un investimento per il bilancio? Esiste un centro storico da rivalorizzare e le botteghe artigiane fanno ri-vivere il centro storico e sicuramente più dei pub preconfezionati d'anglosassone importazione. Quindi darsi per vinti è, a mio avviso, quanto meno, precipitoso; proviamo piuttosto a interrogarci sulle "specificazioni", magari ci viene qualche idea. ;-)

Infine: cosa proponi per la prostituzione?

Inserito da francesco mauro il Mer, 2007-02-07 10:36.
per approfondire la questione
vi consiglio a proposito un articolo interessante di Mario Staderini..

Inserito da Roberto Mancuso il Mer, 2007-02-07 10:41.
Interessante! Lo avevo già
Interessante! Lo avevo già letto. Lo posto nel 3d! :-)

Proposte per l’azione radicale sul territorio

di Mario Staderini

I recenti statuti comunali hanno introdotto una serie di norme volte a favorire la partecipazione popolare e la tutela dei diritti civici.
Tale partecipazione può avvenire attraverso l’esercizio del diritto all’informazione (sostanzialmente la possibilità di accedere agli atti importanti della vita comunale e di pretendere la trasparenza sulle scelte che riguardano il territorio) e tramite il meccanismo della raccolta di firme, che in molti casi è aperto non solo agli elettori del comune ma anche a non residenti, studenti e stranieri.
È oggi possibile, dunque, che dei cittadini si organizzino per rivolgere al Sindaco interrogazioni ed interpellanze con cui chiedere spiegazioni su fatti precisi o chiarimenti circa la posizione dell’amministrazione comunale su temi di carattere generale. Raccolte le firme, che non richiedono le formalità stringenti cui siamo abituati per i referendum nazionali, il Sindaco ha 60 giorni di tempo per dare una risposta.

Parimenti, con alcune migliaia di sottoscrizioni –sempre di agevole autenticazione e quindi senza i costi proibitivi del cancelliere- possono essere presentate delibere comunali di iniziativa popolare, per le quali è previsto un termine (di norma 6 mesi) entro il quale devono essere calendarizzate.
Anche le semplici petizioni sono spesso valorizzate dagli statuti, che vi collegano un obbligo del sindaco di rispondervi per iscritto in un termine temporale breve, oltre alla pubblicazione sul Bollettino comunale.
Un discorso più complesso, ma ugualmente percorribile, è quello dei referendum locali, previsti nella duplice versione di referendum abrogativi e consultivi.
Alcuni statuti comunali hanno poi introdotto l’azione popolare, ovvero la possibilità per il cittadino elettore di far valere in giudizio le azioni e i ricorsi che spettano al Comune.

Sino ad oggi le potenzialità di questi strumenti di democrazia civica sono rimaste sostanzialmente inespresse.
A mio avviso, ciò è dovuto all’interesse dei partiti politici ad evitare che la gestione della cosa pubblica veda il controllo ed il coinvolgimento diretto dei cittadini.
Un’opinione pubblica organizzata o organizzabile, che chieda conto delle decisioni da prendere o di quelle prese, rappresenta evidentemente un pericolo per coloro che fondano il loro potere sulla gestione partitocratrica ed oligarchica degli enti locali.
Noi radicali, ancora una volta, possiamo essere degli “attivatori di democrazia”, tirando fuori dalla polvere questi strumenti di partecipazione popolare, così dotandoci di mezzi più efficaci per le nostre politiche sul territorio.

Alle ultime elezioni amministrative gli eletti della Rosa nel pugno sono stati nella quasi totalità appartenenti allo Sdi. In assenza, per lo stallo nazionale, di politiche sul territorio comuni alla Rosa nel pugno, ben potremmo perseguire gli obiettivi che -da radicali- ci sono propri.
La trasparenza dei processi decisionali, il rendimento dei costi della politica, la gestione delle aziende municipalizzate, la laicità dell’amministrazione comunale, sono alcuni dei fronti su cui potremmo dire la nostra.
Attraverso le interrogazioni, le petizioni, le delibere di iniziativa popolare, le azioni popolari, un’associazione radicale locale (o anche singoli militanti) sarebbe in grado di mettere in campo iniziative quotidiane alla pari di un consigliere comunale.

Una specie di “gruppo consiliare radicale virtuale” , o di “consigliere comunale collettivo”, che eserciti insieme alla cittadinanza le attività tipiche degli eletti negli enti locali, anzi, con una forza in più. Infatti, la partecipazione popolare alle nostre iniziative permetterebbe da subito il coinvolgimento dell’opinione pubblica, suscitando –come accaduto a Roma dove ho già sperimentato qualcosa di simile- una maggiore sensibilità dei giornali cittadini.
Gli stessi obblighi statutari (di risposta del Sindaco alle interrogazioni, di calendarizzazione delle proposte di delibera) costituiscono un’opportunità che saremmo in grado di sfruttare meglio di qualsiasi consigliere comunale. Per chi fa del metodo nonviolento e dell’intransigente rispetto delle regole una caratteristica distintiva, infatti, non sarà certo difficile portare all’attenzione dei media la scadenza dei termini di legge.

Ci si profila, pertanto, la possibilità di percorrere una stagione di iniziative istituzionali e popolari con cui controllare la gestione della cosa pubblica e verificare la legalità dei processi decisionali.
Facciamo alcuni esempi: attraverso le interrogazioni potremmo alzare il velo su scelte non trasparenti che riguardano il territorio, episodi di malaffare, favoritismi corporativi o clericali. Con le azioni popolari potremmo rappresentare in giudizio il Comune ogni volta che, per accordi partitocratrici, questi eviti di costituirsi parte civile nei confronti degli amministratori corrotti delle aziende municipalizzate.

Sotto altro aspetto, attraverso le delibere di iniziativa popolare e i referendum abbiamo l’occasione di delineare una serie di riforme: urbanistica, ambiente, politiche sociali, trasporti, servizi pubblici, sono solo alcune delle competenze degli enti locali su cui la nostra azione potrebbe incidere.
Una riflessione generale su queste tematiche ci consentirebbe peraltro di arrivare a proposte simili in tutta Italia, con l’effetto di dare carattere politico nazionale alle singole campagne locali.
Le formalità di autenticazione richieste per i referendum, nonchè il numero di firme ed il quorum previsti, rendono però necessario l’adesione e il coinvolgimento di gruppi sociali ed interessi costituiti sul territorio.
Gli statuti prevedono anche una valutazione preventiva di ammissibilità delle richieste di referendum; ciò potrebbe favorire la presentazione di un pacchetto complessivo di proposte e la valorizzazione dell’effetto annuncio.

In definitiva, da una parte avremmo come obiettivo il rispetto della “forma” tramite le interrogazioni e gli altri strumenti di trasparenza; dall’altra, le nostre proposte di “riforma” attuabili attraverso le delibere di iniziativa popolare e i referendum.

Un particolare tutt’altro che secondario è rappresentato dall’opportunità di acquisire indirizzari specifici e nuovi rispetto a quelli gia in possesso dell’area radicale.
Nel raccogliere le firme per le interrogazioni popolari o le proposte di delibera (che possono essere fatte da chiunque anche porta a porta), ben potremmo, infatti, chiedere e-mail ed indirizzi.
Sappiamo che questo è oramai uno strumento essenziale per le nostre iniziative: l’azione radicale passa per il costante tentativo di imporre all’attualità politica temi e proposte che, essendo sconvenienti alla realtà partitocratrica italiana, vengono di fatto censurate e tenute estranee alla conoscenza dell’opinione pubblica.
La possibilità di informare direttamente persone il cui interesse abbiamo conquistato sul campo, ci aiuterebbe a rompere il muro di gomma che viene alzato per respingere quelle lotte altrimenti in grado di scardinare l’oligarchia dominante.

Inserito da AleX P il Lun, 2007-02-05 00:38.
Anche secondo me 30 sono
Anche secondo me 30 sono troppe. L'unica esperienza che ho in raccolta firme è da "firmatore" :-) e non firmerei 30 petizioni diverse, e magari cambierei canale se sentissi parlare di ben 30 punti distinti. Cinque, magari anche dieci, credo sia una giusta misura che permetterebbe di concentrarsi su pochi punti, più rilevanti e condivisibili, sui quali magari sarebbe possibile anche attrarre più attenzione da parte del mondo politico.
Riguardo all'idea di candidarsi: perché no?
Ciao

Inserito da Roberto Mancuso il Mer, 2007-02-14 11:33.
Candidarsi in queste
Candidarsi in queste condizioni mi pare difficile oltre che difficoltoso; più penetrante mettere sul piatto una serie di proposte sotto forma di petizioni popolari; magari 30 son troppe, ma non andrei sotto le 15: un menù da cui i cittadini potrebbero scegliere le più interessanti per tutti e per ciascuno.

L'individuazione di 15, 20 o 30 proposte concrete sostenute dalle firme dei cittadini inchioderebbe i candidati a discutere sul serio di programmi e non di aria fritta. E' chiaro che occorrerebbe cercare adesioni trasversali per sostenere l'iniziativa di raccolta firme.

Inserito da Francesco il Dom, 2007-02-04 13:37.
Ciao, praticamente proponi
Ciao, praticamente proponi una raccolta firme per rompere le scatole ai vari candidati :-) mmm non so, in questo caso forse sarebbe necessario assumersi e proprie responsabilità e candidarsi. Comunque 30 mi sembrano troppe per una realtà locale, per poi discuterne nei vari tg3 regionali o cose simili...la vedrei troppo dura. Invece 5 punti importanti per cambiare il comune li vedrei meglio.