Etica ed equità

Il premio Nobel per l'economia nel 1998, Professore di Economia e Filosofia morale ad Harvard, Amartya Sen, parla della possibilità di conciliare efficienza e equità nel nome di un'integrazione tra economia e etica.

I temi di Etica ed Equità attraversano tutte le componenti del complesso economico e sociale globale; la filosofia, la giurisprudenza, l’ecosistema, la demografia.

Aristotele definiva l’etica come la branca della filosofia che studia la condotta degli esseri umani e i criteri in base ai quali si valutano i comportamenti e le scelte. Il dizionario ci dice di una dottrina o indagine speculativa intorno al comportamento pratico dell'uomo di fronte ai due concetti del bene e del male.

L'equità è stata definita come una "categoria qualificativa e regolativa del diritto, ma munita dei caratteri propri di una regola costitutiva del diritto medesimo". Un concetto universale che può essere fuori e dentro la storia, poiché in assunto generale l’equità vive nella dialettica tra il principio dell’intero e il principio dell’eccezione. L’equità tiene infine conto delle valutazioni etiche e affronta, al di là dell’efficienza del sistema economico, anche i problemi legati alla distribuzione sociale delle opportunità e del reddito.

Il concetto di etica ed equità è racchiuso nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Forse il male del mondo sta nel fatto che noi Umani non riusciamo più a volerci bene, e gli eventi degli ultimi anni hanno rappresentato nelle case di tutti il superamento progressivo della soglia di tolleranza dei crimini contro l’umanità, lasciando ognuno di noi, atterrito, arreso, inerme, disamorato, indifferente, ma lacerato dai fatti più cruenti di una umanità tradita ed oltraggiata, che ci trasforma in volti coperti di fuliggine, opachi e a fatica resistenti all’incompatibilità e all’implausibilità del bene da far scorrere per concepire un equilibrio possibile, sostenibile e compatibile, per se stessi e per il mondo circostante; come restati sopravviventi in una sorta di perenne accordo contingente legato al giorno per giorno, senza più potersi elevare a progetto durevole e sensato per la comunità.

Associato al legittimo interesse privato, c’è sempre meno “simpatia”, solidarietà e cooperazione.
I crimini finanziari commessi negli ultimi dieci anni per interesse privato non hanno confronti nella storia precedente.

Etica, equità e ridistribuzione non possono essere valori di parte, ma invece il cardine del funzionamento della società contemporanea.

Sessanta persone al mondo hanno l’equivalente di quasi 4 miliardi di persone nel mondo.

Ma è anche vero che 18 milioni di italiani fanno acquisti online e 11 di questi sono shopper abituali. Quest’anno saranno raggiunti i 20 miliardi di euro di valore dell’e-commerce, soprattutto nel turismo, nell’informatica, abbigliamento ed editoria, comparti che hanno indici di crescita a due cifre sul web.

La politica dell’etica e dell’equità deve pensare al futuro, e il futuro senza ridistribuzione non esiste, altrimenti si alza bandiera bianca “di fronte alla concentrazione di valore e di potere del nuovo capitalismo globale”.