Stato di diritto

La diversità radicale e la difesa "inopportuna" della legalità

Qualche giorno fa giungeva sul mio indirizzo di facebook un appello nel quale mi si chiedeva di appoggiare la proposta della castrazione chimica per i pedofili. L’appello aveva raccolto in poche ore circa 5000 firme ed era accompagnato da una serie di insulti inneggianti la pena di morte e la tolleranza zero nei confronti dei condannati per reati particolarmente efferati.

Giustizia vo cercando

Ho da diverso tempo maturato la convinzione che concetti, quali stato di diritto, garanzie e più in generale i principi fondamentali di libertà individuale non facciano parte per così dire del nostro dna di cittadini di una democrazia, mettiamola così, all’anglosassone. Tanti piccoli segnali dimostrano tale deficit e sarebbe interessante studiarne il fenomeno sotto i profili sociologici e psicologici. Ci sono principi di diritto che o sono connaturati al nostro essere oppure neanche l’apparato giuridico più dettagliato può renderli effettivi.

Emergenza perenne e Stato di non diritto.

Come si misura l’efficienza di uno Stato di diritto? O meglio: quando possiamo dire di essere di fronte ad uno Stato di diritto? Quali requisiti deve avere per poter essere classificato come tale? Uno Stato di diritto è quello Stato nel quale si realizza “la soggezione di tutti i pubblici poteri alle norme giuridiche”( Martines). Bene. Il nostro non è Stato di diritto. E badate, la mia è una definizione oggettiva, tecnica, non politica.

Mafia, confronto e Stato di diritto.

Giovedì pomeriggio il Presidente della Commissione Antimafia ha fatto visita a Francavilla. Pur avendo pochissimo tempo a disposizione, mi sono recato a Teatro Imperiali, anche perché ero stato personalmente invitato (e di ciò ringrazio il PRC e il suo segretario). Grande partecipazione di pubblico per una iniziativa che ha visto l’intervento anche del Presidente della Provincia Errico e di altri esponenti, tutti (rigorosamente) di sinistra.