scuola

Lettera ai Presidi di Francavilla Fontana

Gentili Presidi, sono convinto che sui temi che interessano l’Associazione Luca Coscioni, il passaggio per il miglioramento del dibattito “politico” (inteso in senso ampio: la droga, il sesso, la vita sono politica, “vissuto”) giunga dal dialogo con (non dalla predica a) le giovani generazioni. Come si può, ad esempio, pensare di affrontare il tema sessualità-contraccezione-aborto senza rivolgersi direttamente agli studenti? Con chi dovremmo affrontare il fenomeno droga e parlare degli effetti che ciascuna di esse provoca?

Voce del verbo "provocare"

Leggo con interesse e non poca perplessità la risposta dell’assessore Bungaro alla mia proposta di installare distributori di preservativi nelle scuole, proposta bollata come provocazione in maniera un po’ troppo semplicistica e affrettata, probabilmente in ragione della necessità di tranquillizzare ed acquietare le menti scandalizzabili della città. Si tratta invece di una idea (divenuta realtà in varie scuole d’Italia) che ho ritenuto giusto formulare ed esprimere in un momento di attacco demagogico ai principi della l. 194 e di lancio di non meglio identificate “moratorie degli aborti”.

INFORMARE non è EDUCARE

Su “Il gallo” di questa settimana viene presa in esame la mia proposta di installare distributori di preservativi all’interno delle scuole superiori. La giornalista effettua poi, con lodevole sforzo, un’intervista ai vari presidi, i quali dicono la loro sull’argomento. Parto da un dato: mi spiace che possa destare scandalo una simile richiesta, fatto del tutto normale in altre zone non solo del mondo ma anche d’Italia (si veda il “Vittorio Veneto” di Milano, tanto per fare un esempio).

PARLIAMO DI SESSO E DROGA NELLE SCUOLE.

Questa settimana doveva essere a Francavilla Mina Welby. Mi sembrava una buona occasione per proporre alle istituzioni, alle scuole, ai cittadini, un confronto, per tentare di provocare un dibattito sul tema dell’eutanasia e delle disposizioni di fine vita.