Gay Pride

Radicali esclusi dal palco del gay pride

Non c’è bisogno che mi ringrazi Francesco. Quel che ho detto l’ho detto perché ritenevo giusto si riconoscesse il lavoro svolto in tutti questi anni dai radicali.
Io sono una lesbica ideologicamente legata al comunismo, al principio giudicato utopistico della comunione dei beni, alla teoria economica basata sul costo del lavoro di marx.
Sono di parte quindi, ma certe cose non possono non essere riconosciute, soprattutto perché gli esseri umani, in genere, lavorano meglio se vengono stimolati.

Il Comitato Salento Laico al Pride di Roma del 16 giugno

Partecipare al Pride è sempre stato importante, ma in questo momento lo è più che mai. Episodi di violenza su lesbiche, gay e transessuali, le crociate omofobiche della chiesa e i suoi crimini impuniti, il servilismo clericale del centro-destra, l'ipocrisia di gran parte del centro-sinistra, il family day, la Bindi che esclude le nuove forme di famiglia dalla conferenza sulla famiglia. E' il quadro desolante dell'Italia post-Berlusconi. Di fronte a tutto questo abbiamo due possibilità: lasciarci intimidire o continuare a lottare.