Messaggio di Sergio Tatarano alla Direzione

Cari compagni,
voglio anzitutto scusarmi con tutti quanti Voi per non poter essere presente: le distanze geografiche, gli orari e i giorni stabiliti purtroppo mi hanno fino ad ora impedito di partecipare alle riunioni, con mio sommo dispiacere.
La mia adesione all’associazione “Diritto e Libertà”, ci tengo a ribadirlo, è stata dettata dalla più convinta adesione ai principi e agli ideali di libertà che contraddistinguono il nostro impegno politico e, ancor prima, di vita.
- Ciò detto, intendevo dapprima darVi conto di una iniziativa che ho personalmente organizzato il 22 marzo presso il Liceo Classico del mio paese dove è stato proiettato per i soli studenti il film “Mare dentro”, che narra la storia vera di un uomo spagnolo che aveva chiesto l’eutanasia dopo 26 anni di calvario in un letto; nel pomeriggio invece si è tenuto un dibattito, sempre sullo stesso tema, aperto al pubblico con una discreta partecipazione ed un buon risalto mediatico, visto, tra l’altro, l’intervento assolutamente non previsto né richiesto dell’emittente ostunese di TRCB, che mi ha anche intervistato.
Ritengo che, anche alla luce di questo buon risultato, potremmo puntare molto sul coinvolgimento delle scuole, su questa come su altre iniziative: penso ad esempio a tutte quelle dirette all’educazione sessuale e all’incentivo all’uso di anticoncezionali (come la tanto odiata pillola), magari interpellando esperti, soprattutto medici.
Ognuno di noi dovrà però farlo sobbarcandosi un compito indubbiamente oneroso, visto e considerato quanto rara ( e perciò preziosa) sia la merce radicale. Nella mia Francavilla, per esempio, io sono completamente da solo.
- Urgente, ancora, è la necessità di mobilitarci sul riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto: a questo proposito voglio sottoscrivere la dichiarazione del nostro segretario al Congresso Ds di Martina Franca, come sempre, come da storia radicale, senza sconti e senza abbassamenti di guardia. E su questo sono disponibilissimo a qualunque proposta vorrà essere formulata in assemblea, relativamente a petizioni, raccolta firme o anche tavoli informativi sul tema.
- Voglio aggiungere poi una proposta o invito, se preferite, assolutamente sulla stessa lunghezza d’onda rispetto alla tutela delle coppie di fatto: ho ricevuto una mail da Rita Bernardini nella quale mi si rendeva nota una nuova mobilitazione che si starebbe preparando e che riguarda la nascita di un comitato per il “divorzio breve”. Dopo l’affossamento “rutelliano” di qualche tempo fa, credo che, anche per chi come me si muove nei meandri della giustizia, sia indispensabile prodigarsi per il riconoscimento di un diritto non scritto eppure assolutamente presente soprattutto in noi, nella nostra testa, in chi quasi 40 anni fa ha ottenuto una vittoria indimenticabile, che ha aperto la strada alla laicizazzione del nostro Paese: il diritto alla “felicità”, che poi è il punto di riferimento di tutte le nostre battaglie. Migliaia di coppie devono allo stato attendere tempi biblici per approdare ad un porto virtuale, al quale sarebbero essi stessi, da soli, in grado di pervenire in tempi molto più rapidi; ed invece si aspettano anni con il prolungamento e con l’acuirsi di situazioni di insostenibilità, per i coniugi tanto quanto per i figli.
Il tutto si dovrebbe fare secondo una tendenza alla responsabilizzazione, alla maturità che è l’atteggiamento unico a far crescere l’intera società civile e che è il filo conduttore nel disegno politico antiproibizionista, al quale personalmente mi richiamo con convinzione.
Attendo di conoscere da Roma come ci si organizzerà per la nascita dei comitati, alla costituzione dei quali dovremo necessariamente coinvolgere e “costringere” forze ( o meglio singole personalità) esterne e trasversali; nel frattempo volevo solo informarVi di quanto mi stia a cuore questo argomento. Dunque, prepariamoci allo sfascio della famiglia con il sostegno per le coppie di fatto da un lato e per il divorzio breve dall’altro.
Perché le famiglie che ci dicono di distruggere sono solo le famiglie che noi creiamo, intendendo per famiglia un nucleo di persone che si vogliono bene con gioia e non che sono costrette a sopravvivere sotto lo stesso tetto, contro la loro volontà: allora, riconoscimento per le coppie etero ed omosessuali e possibilità, contemporaneamente, di dare vita a nuovi relazioni familiari in meno tempo, affidandoci solo alla responsabilità dei coniugi.

Desideroso di conoscere le Vs. osservazioni, Vi abbraccio e spero di poter essere quanto prima di nuovo tra Voi.

PS: rivolgo una preghiera affinché le riunioni si tengano o di sera durante la settimana oppure di sabato mattina.
Grazie
Sergio Tatarano