Primarie: democrazia od opportunismo?

Si parla molto, ultimamente, della possibilità di ricorrere alle primarie in vista delle elezioni amministrative a Francavilla Fontana. Oggi c’è un rischio: il “rischio” è che una parte considerevole del PD si sia ravveduta dopo mesi in cui il sottoscritto ha lanciato un salvagente che nessuno ha voluto – deliberatamente e in maniera reiterata- raccogliere. Per mesi hanno detto che le primarie non andavano tenute perché non c’erano candidati, per non spaccare la coalizione o perché il toto-sindaco non appassionava, ma che bisognava pensare prima ai programmi (quali?). Badate bene: “La nostra linea deve essere evitare le primarie a tutti i costi”, si diceva. Ma oggi cosa accade?

Accade, per esempio, che vi siano autorevoli esponenti del PD brindisino che, improvvisamente, ritrovino la parola per rilanciare sul territorio “il metodo democratico delle primarie”, utile, si dice, “per evidenziare le differenze tra gli strumenti dell’azione politica” rispetto al centrodestra. Qual è la questione, allora?
Personalmente intendo differenziarmi da quell’ondata di persone che, sospinta da venti provenienti dalla Provincia, inizierà a questo punto la riforma camaleontesca della propria linea politica, rispolverando principi e ideali (in realtà, mai concepiti come propri o comunque) messi in soffitta per qualche ragione emergenziale, ossia per la “emergenza privatissima” di essere acclamati come candidati sindaci di un’intera coalizione, invece di legittimamente proporsi per competere democraticamente con chiunque aspirasse a quel ruolo.
Continuerò a spendermi a favore delle primarie, ma mi auguro che chi, da oggi, farà improvvisamente lo stesso, avrà il buon gusto di ammettere che “sì, si è sbagliato per mesi: quel pazzo di un radicale aveva ragione”.
Solo così la gente potrà credere a chi ancora una volta preferisce sposare posizioni mutevoli invece di condurre lotte, e solo così quello strumento, quanto meno, non sarà ulteriormente svilito agli occhi di chi crede realmente e genuinamente nella democrazia.