Lettera aperta (e leale) al segretario del PD di Francavilla Fontana

Caro Maurizio, ritengo opportuno ringraziarTi per aver ascoltato le mie esternazioni e per aver avuto il coraggio di invitare chi, come me, certamente non sarebbe venuto in piazza per sfilare, né per essere particolarmente benevolo nei confronti della segreteria e del gruppo dirigente, avendo lamentato il mancato coinvolgimento, fino ad ora, non mio ma delle proposte radicali o altre rispetto a quelle del PD ufficiale. Spero di essere riuscito a cospargere un pizzico di pepe o sale su una serata, diversamente, uguale a tante.
Ho invece notato da parte Tua anche un atteggiamento disponibile, che ho apprezzato e che mi ha spinto a svolgere il mio breve ma sentito intervento.
Ho voluto così ricordare che il centrosinistra, a cominciare dal PD che ne rappresenta l’ossatura principale, non può permettersi di rendersi impermeabile alle sollecitazioni laiche, libertarie e radicali. Non può accadere, ad esempio, che i trent’anni della 194 e della legalizzazione dell’aborto passino senza che nessuno, oltre ai soliti radicali, ne celebri il ricordo.
Ho sentito più volte, non solo in quella piazza, parlare di vicinanza ai giovani e ho dovuto rammentare come la cellula Coscioni sia stata presente da sola sulla battaglia per l’informazione sessuale nelle scuole e per la legalità sulla prescrizione della pillola del giorno dopo a Francavilla. Battaglie, queste, derise dal centrosinistra e dal PD, eppure estremamente apprezzate da tante ragazze e tanti ragazzi che oggi scelgono di ringraziarci collaborando fattivamente con noi. Anche per questo, Ti chiedo di iscriverTi alla cellula Coscioni.
Se certamente lo snobismo sui temi laici non nasce a sinistra con la segreteria del PD di Francavilla ma ha una storia nel nostro Paese lunga 60 anni, ciò su cui si deve riflettere è la individuazione della strategia di avvicinamento alle prossime elezioni amministrative: non si assuma alcun atteggiamento di aprioristica chiusura rispetto a quelle forze che decidano di schierarsi di qua e non di là. Ritengo importante ribadire il mio invito al rispetto dell’art. 20 dello statuto insieme al rispetto degli elettori (chiamati a decidere tre anni fa e oggi quasi certamente destinati ad essere tenuti all’oscuro di manovre segrete); la democrazia e la libertà (ma in questo caso, prima ancora, la “parola data”, le leggi interne) sono principi non derogabili né sui quali si possano compiere passi indietro, pena la perdita di credibilità.
Sia chiaro: chi è contrario alle primarie, è per il ritorno al vecchio, alle scelte delle segreterie chiuse e stantie. Tertium non datur.
Concretamente e più in generale, auspico che tutte le future riunioni siano aperte, garantiscano la possibilità di intervento a chiunque e siano organizzate rivolgendo l’invito formale in primis a chi non è del PD, al PRC, ai democratici per la Costituzione, anche all’UDC e ai partiti di centrodestra (anche a loro e persino a noi cellula Coscioni e radicali italiani), con la speranza di effettuare realmente un confronto sulla città. Se il PD si parlerà addosso, non avrà scampo; non avrà scampo se non capirà che le analisi vanno fatte con l’esterno, con l’imprevisto e imprevedibile di ciò che gli interlocutori sono disposti a dire partecipando, con il “mescolamento di carte”, con la contaminazione genuina, non con la “pesca miracolosa” e clandestina.
Se il PD opterà per la democrazia, la partecipazione, la via antipartitocratica e aperta rispetto al chiuso delle segreterie e si lascerà contaminare da esperienze nuove, allora la strada sarà giusta: il cambiamento di Francavilla passa innanzitutto da qui.
Un saluto.