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LETTERA AI COMPAGNI DELLA SINISTRA COMUNISTA

Bazzico tanto sui siti internet locali, perché ritengo che lo spazio virtuale sia una risorsa da valorizzare e il modo migliore per confrontarsi senza grosse difficoltà, visto che a Francavilla non è consentito organizzare dibattiti con avversari politici, ma solo sfilare in parate di regime nelle quali l’unico obiettivo è rappresentato dal “fare numero”.

Emergenza perenne e Stato di non diritto.

Come si misura l’efficienza di uno Stato di diritto? O meglio: quando possiamo dire di essere di fronte ad uno Stato di diritto? Quali requisiti deve avere per poter essere classificato come tale? Uno Stato di diritto è quello Stato nel quale si realizza “la soggezione di tutti i pubblici poteri alle norme giuridiche”( Martines). Bene. Il nostro non è Stato di diritto. E badate, la mia è una definizione oggettiva, tecnica, non politica.

Invito all'assessore Bungaro

Ho letto con interesse ed attenzione l’intervista all’assessore Bungaro apparsa sul Quotidiano venerdì 2 novembre. Anzitutto dobbiamo stare attenti ad affrontare i problemi in maniera differenziata, cogliendo, in primo luogo, che l’alcool è un fenomeno di gran lunga più pericoloso della droga pesante (24 mila morti nel 2007 contro i circa 500 per droga). Pur tuttavia, nessuno immagina di rendere illegale la vendita degli alcolici.
Diverso discorso ancora riguarda la marijuana, per l’uso o abuso della quale non si è mai registrato alcun caso letale.

Sono un obiettore: mi rifiuto di cedere all'ignoranza vaticana

Molti sono intervenuti sull'ennesimo, pubblicizzatissimo diktat di Papa Benedetto XVI. Laicisti anticlericali a priori, devoti che ovviamente condividono la posizione espressa dal Vaticano, atei devoti che, "partendo da un punto di vista laico" (il loro, personale ed incontrovertibile), assumono le tesi papaline. Il tema è quello dell'obiezione di coscienza: secondo papa Ratzinger, anche i farmacisti (al pari dei medici) dovrebbero poter obiettare e scegliere di non vendere farmaci comunque connessi con i gravissimi reati (ché ormai il peccato è reato, in Italia) della contraccezione, dell'

Viva il farmaco immorale!

Nella continua progressione verso lo sconcio di un dibattito malato, ecco la nuova folgorante definizione coniata dal Papa: il farmaco immorale. Farmaco immorale sarebbe quello che consentirebbe di praticare, direttamente o indirettamente, aborto od eutanasia. Fermo restando che non vi è alcuna possibilità di ricorso all’eutanasia nel nostro Paese, vediamo quali possono essere i farmaci a cui Ratzinger si è riferito.Sul mercato esistono anzitutto i preservativi e le pillole che sono alcuni dei metodi anticoncezionali utilizzati per evitare gravidanze indesiderate.

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