DIALOGO SUI MASSIMI SISTEMI (ELETTORALI)

Una volta si diceva che l’Italia era un paese di santi, poeti e navigatori. Da qualche decennio a queste auree categorie è stata aggiunta quella più prosaica degli allenatori di pallone. Da ultimo e non per ultimo, come usa dire, l’Italia è divenuta il paese degli aspiranti costituzionalisti.
Non vi è paese eguale nel mondo quanto a profluvio di leggi elettorali, con tanto di cappelletto ad indicarne la paternità. E quindi abbiamo avuto il mattarellum, il tatarellum, il porcellum, ora il veltronellum e poi proposte a prezzo di saldi volte a tessere le lodi del sistema francese ad un turno o a doppio turno, del sistema tedesco corretto dallo spagnolo, del proporzionale, che è un autentico evergreen e così via.
Se non si trattasse di argomenti seri sembrerebbe di assistere ad una pochade di inizio novecento, che vede per protagonisti assoluti i vari Piergianfranco Cafini, Benedetto Veltroni e compagnia di giro di giuristi-chierici in servizio permanente effettivo.
Mentre su Tv e giornali si fa finta di litigare sulle soglie di sbarramento e su tutti i sistemi elettorali vigenti nel mondo, sorprende la mancanza nei dibattiti di quello più collaudato, del sistema che ha permesso a Gran Bretagna e Stati Uniti di non conoscere l’onta di dittature e sistemi totalitari: il maggioritario secco a turno unico, che poi detto tra noi era quello proposto dai radicali e plebiscitato dagli italiani nel 1993.
Non deve stupire l’ostracismo e l’ostilità del nostro ceto politico e cattedratico di fronte a questo semplice sistema elettorale che costituisce da secoli baluardo di democrazia e di stabilità di governi.
Dietro tutta la grancassa, dietro il finto accapigliarsi, dietro lo stucchevole discettare cattedratico, dietro tutto il polverone creato ad hoc per ingannare gli italiani, i fautori dei sistemi elettorali francese, tedesco, spagnolo, magari riveduti, corretti e corrotti in salsa italica c’è un fine unico che lega tutta la nostra classe politica, di governo e d’opposizione ed è quello di voler perpetrare un sistema partitocratico che ha prodotto il caso Italia e che ha impedito ed impedisce il riscatto non solo economico ma anche e soprattutto morale del nostro paese.
Giuseppe Napoli
Associazione Radicale Nonviolenta Diritto & Libertà