Laicità in salsa francavillese.

Non faccio in tempo a leggere di un progetto dignitoso, quello sulla mobilità gratuita, che, dopo una disamina più attenta dell’articolo, mi devo necessariamente vergognare della pochezza culturale che accompagna ogni iniziativa della nostra amministrazione.
Da rappresentante dell’ass. Coscioni non potevo infatti rimanere indifferente all’attenzione prestata nei confronti dei disabili e non potevo far altro che salutare con approvazione la concessione in comodato gratuito di tre pulmini ai paesi del brindisino.
Ma, ancora una volta, la bieca tentazione di confondere le acque, di mischiare Dio e Cesare si è fatta ghiotta: leggo, infatti, che i veicoli, prima dell’uso, saranno sottoposti non ad un controllo da parte del meccanico, bensì a una “benedizione” sul piazzale della Chiesa Madre. Vista la sfacciataggine con cui si continuano a perpetrare tali condotte da parte del potere francavillese, comincio davvero a credere che manchino i fondamentali nel riuscire a concepire come l’idea di destinare sempre ed in ogni circostanza una fetta di gloria alla chiesa cattolica sia una manovra squallida. Dopo aver assistito all’indecorosa presenza degli amministratori alle manifestazioni religiose in occasione dei riti della Settimana Santa, oggi dobbiamo anche intristirci per una nuova miserevole manovra di “ammiccamento” tra i rappresentanti politici e le sfere religiose, le quali, da parte loro, sarebbero degne di grande apprezzamento se si rifiutassero di collaborare a tali basse iniziative di regime culturale.
Possibile che non si riesca a capire che in un paese laico l’operato di un’amministrazione non ha bisogno di alcuna benedizione o sponsorizzazione di chicchessia? Possibile che, vista la scarsa fiducia che l’opportunismo politico dei nostri amministratori genera, non sia lecito aspettarsi almeno dalla Chiesa un gesto di lontananza ed un rifiuto ad andare sottobraccio col potente di turno?