Sfilate sì, confronto no.

La risposta di pubblico alla splendida iniziativa con Mina Welby, mi dà lo spunto per una riflessione triste sulla politica nostrana: erano assenti tutti i politici di destra e, tranne pochissime eccezioni, quasi tutti quelli di sinistra; è a quest’ultima, alla sinistra, che voglio rivolgermi lanciando un estremo appello. Già conoscevamo l’atteggiamento da compromesso storico che ha animato sessant’anni di storia italiana e che oggi, in formato bonsai, trova nuovo vigore nel progetto del Pd, alla costruzione del quale erano forse impegnati tutti quelli che hanno sabotato l’incontro di mercoledì sera: la sola presenza di Mina sarebbe dovuta bastare a far scomodare l’intera città. Ma d’altronde non è questo il momento per parlare di eutanasia, come non lo era per parlare di divorzio, aborto e fecondazione assistita o non lo sarà mai per parlare di droga e in generale del vissuto della gente. Nulla di nuovo sotto il sole, dunque. Ciò che però mi allarma oltremodo è l’atteggiamento autocelebrativo che ormai è penetrato, in maniera speculare alla destra, anche nella “sinistra” ufficiale francavillese, che dimentica i deboli, gli ultimi, gli afflitti ma non le occasioni per fare il pieno di applausi. La stessa sinistra che, chi sa perché, alle iniziative senza contraddittorio e con la consegna delle medaglie o il taglio dei nastri, non manca mai, poi dimentica di mischiarsi a quei pazzi che credono che i dibattiti senza confronto siano aria fritta. Quella sinistra che si sorregge solo sulle macerie di una destra “capace di tutto”, targata Parentopoli e discarica, dimostra poi la mancanza di spirito costruttivo snobbando un appuntamento tanto importante e, tra l’altro, a più voci. Al contrario, ribadisco il mio grazie, oltre che a don Franco Galiano che ha coraggiosamente sostenuto il diritto di Welby ai funerali, al sen. Curto per aver voluto essere presente in un dibattito che ci ha visti in disaccordo praticamente su tutto, così come era facilmente ipotizzabile e, mi permetto di aggiungere, auspicabile. E dal sen. Curto, noi “Associazione Coscioni” aspettiamo adesso risposte concrete sul voto per i malati intrasportabili, come da Lui stesso promessoci.