Che la pace sia con voi!

Il Parlamento italiano si pronuncierà, in questi giorni, sul rifinanziamento della missione in Aghanistan.
Si tratta di una missione, ricordiamolo, autorizzata da una risoluzione votata all' unanimità dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU.
Ciononostante certe anime belle sembrano ignorarlo, prese come sono nella denuncia delle nequizie e dei crimini contro l'umanità, perpetrati dai soliti perfidi amerikani.
Quale soluzione questi professionisti del pacifismo senza compromessi abbiano in mente per il futuro del paese mediorientale non é dato sapere.
Crediamo che, anzi, essi non dedicherebbero uno solo dei loro queruli e petulanti sospiri all'Afghanistan, una volta che il loro fervido auspicio, ovvero la fuga ignomignosa, si trasformasse in realtà.
Tutto ha un prezzo, la vita umana soprattutto: é proprio vero che i disperati del mondo diventano uomini solo incontrando una pallottola o una bomba americana.
Solo in questo caso la nostra digestione viene per così dire disturbata, così anche la crapula da saturnale in cui abbiamo trasformato le nostre vite che ci appaiono sempre più senza senso.
Fino a quando, provvidenziali, giungono ai nostri estenuati sensi da moderni sibariti notizie da paesi lontani, che dimostrano quanto siamo cattivi , crudeli noi occidentali e che appagano le nostre menti rese ottuse dal vero relativismo, non quello esecrato dalla chiesa cattolica, ma quello che ci siamo forgiati con le nostre mani e che equipara libertà e tirannia, democrazia e dittatura.
Scatta allora, e solo allora , la mobilitazione del popolo della pace, quello stesso che lasciò l'Indocina ai Pol Pot e agli Ho Chi Minh dopo la fuga americana da Saigon, fregandosene dei boat people che fuggivano a milioni dal paradiso comunista e del genocidio attuato da una folle setta di fanatici, ansiosi di mettere davvero in pratica gli insegnamenti di Lenin e Stalin, senza compromessi.
Il tutto viene debitamente incoraggiato da un potere mediatico ansioso solo di assecondare le nostre pulsioni autodistruttive.
Se a Kabul, malauguratamente, dovesse tornare a garrire al vento il vessillo dei Taliban ,ci troveremmo dinanzi all'inizio della fine dell'impero.
A nulla varrà rifugiarsi al riparo delle turrite mura di una munitissima fortezza: la storia insegna che non esiste fortezza che possa a lungo resistere all'impeto di barbari invasori.

PAX VOBISCUM !