Ai compagni radicali. E a chi pensa di non esserlo (perché glielo fanno credere)

Cari compagni,
solo nello scorso dicembre abbiamo rinnovato le cariche all’interno di “Diritto e Libertà”, dopo aver attraversato un deserto senz’acqua, ma ci siamo comunque ritrovati con una fiammella accesa che, per quanto flebile, è sempre sinonimo di speranza.
L’insostenibile e straordinariamente grave colpo di mano del regime partitocratico (con la recente distruttiva e mortificante “questione Commissione di Vigilanza" -spacciata per "questione Villari”- ma non solo), ci dovrebbero imporre una risposta fuori dall’ordinario, dal normale, dal quotidiano.
Oggi, quello a cui vi chiamo è un moto di orgoglio, perché possiate comprendere quanto importante possa essere la storia e il presente, la lotta di ognuno di noi, quanto ci sia di vero nella frase secondo cui “un radicale in più fa la differenza”.
Tutto ciò è indiscutibilmente vero, se solo pensate a quanto la situazione di Francavilla sia stata da noi compresa con mesi d'anticipo e solo oggi ci viene riconosciuto che la nostra strategia in previsione delle amministrative era esatta.
Ma anche nella misera realtà francavillese sta avendo (apparentemente) la meglio, ancora una volta, la partitocrazia, sempre in bilico tra la vittoria scontata e la definitiva sconfitta. E’ ciò che abbiamo cercato di fare in questi mesi, è ciò che continueremo a fare nella mia città: spingere giù nel burrone del pensionamento i responsabili della morte politica e amministrativa di Francavilla.
Vi imploro quindi di crederci, di non rimanere con le mani ferme, perché il nostro impegno è fondamentale, perché tutti gli altri partiti sono tanto più contro di noi quanto più comprendono che noi siamo il popolo: nessuno di loro può sopportare l’idea che da queste bocche giungano proposte, programmi, progetti, che siano al di fuori di spartizioni aritmetiche di potere. Il nostro obiettivo deve essere quello di coinvolgere (con la partecipazione attiva, con la responsabilizzazione, col renderci “annusabili”, conoscibili) chi pensa di non essere radicale perché glielo fanno credere; nostro dovere è resistere con i mezzi che abbiamo, per prepararci a sconfiggere un regime arricciato su se stesso.
Vi chiedo, pertanto, un impegno straordinario, a partire dalla partecipazione all’assemblea interregionale in programma a Napoli sabato prossimo.
Quello che abbiamo scelto di svolgere militando in questo partito è un compito forse ingrato, se volete, sicuramente proibitivo, ma è anche il più giusto: è l’unico modo per stare dalla parte dei cittadini e predire il futuro con la semplicità e la saggezza di chi legge la storia.