Il PD di Francavilla gioca a perdere

Mi chiedo se i “democratici” francavillesi abbiano a cuore il destino e la sorte del loro stesso partito. Quest’ultimo continua a prendere schiaffoni da tutte le parti: privo di una strategia in previsione delle future amministrative, esso riceve ogni giorno ultimatum e corteggiamenti che sanno di sberleffo. Prima Salonna (UDC), poi i partiti a sostegno del candidato Mario Filomeno, tutti dichiarano la disponibilità ad un accordo col partito più grande del centrosinistra ma a condizione che questo si accodi e non esprima una sua candidatura. Dal PD nessuna voce si erge ad indicare una strada, sia pure tortuosa.

E’ paradossale peraltro continuare a leggere ancora dichiarazioni e appelli di esponenti PD (come di tutti gli altri partiti) a favore della “partecipazione democratica”. Quale partecipazione? Quale democrazia? Stiamo parlando di un partito che si è nascosto per evitare contaminazioni di qualunque genere, che ha ostinatamente rifiutato qualunque richiamo o suggerimento programmatico e che ha visto una mobilitazione interna soltanto in direzione di manovre sotterranee “contra personam”. Abbiamo assistito e continuiamo ad assistere al silenzio più angosciante che ci si potesse aspettare (indice di grandi manovre partitocratiche), osserviamo un gruppo dirigente che si è suicidato politicamente e che ha deciso in maniera scientifica di attendere che le scelte si prendano altrove, non certo sul territorio del coinvolgimento dei cittadini. In questo senso è probabilmente troppo aspettarsi un moto d’orgoglio da parte dei giovani democratici, fresco prodotto (si fa per dire) di quelle primarie che nessuno pare ancora volere nella nostra città, nonostante che il fallimento della linea sulle amministrative (con la “splendida” collaborazione del cartello dei cinque, i quali, a loro volta, forse trascurano le condizioni drammatiche- o forse lavorano per quelle- in cui essi potranno mettere piede in consiglio comunale) sia sotto gli occhi di tutti. Con queste premesse, si coglie chiaramente chi siano i migliori “compagni” del centrodestra.