Per la legalità, per la legalizzazione. Sempre.

Trent'anni dopo la 194, ancora in piazza a ricordare quello che la legalizzazione dell'aborto ha consentito di realizzare, sconfiggendo ciò che le nonne d'Italia sapevano benissimo, la clandestinità che al 20% uccideva le donne che decidevano nel silenzio di rischiare la vita perché non volevano mettere al mondo come bestie ma generare con responsabilità e amore. Oggi come allora la politica è sorda, trasversalmente lontana dal vissuto e vicina agli anatemi del Papa, alla sua quotidiana pratica di fondamentalismo, necessariamente impegnato a disconoscere la realtà e a inventarne i contorni in maniera falsa e ideologica. La legalizzazione ha sbaragliato gli aborti clandestini e dimezzato quelli controllati che sarebbero prossimi allo zero se l'impegno di tutti fosse destinato alla contraccezione.
Nessuna forza politica ha ritenuto di essere ufficialmente al nostro fianco, nessun segretario, di partiti più o meno democratici, ha voluto apporre una firma alla nostra petizione ed essere con noi, accompagnato magari, come avevano auspicato, dalla propria bandiera di laicità. D'altronde la strada della vacuità è quella testardamente intrapresa e costantemente seguita da questa classe politica e in particolare da questo centrosinistra. Continueremo a star dietro ai "buoni a niente" perché senza di noi non hanno scampo.

Ringraziamo per la loro presenza e per la loro firma a favore della petizione sulla abolizione della ricetta per la pillola del giorno dopo, i consiglieri comunali, entrambi del PD, Marcello Cafueri e Carlo Tatarano (quest'ultimo anche iscritto all'associazione).