Segnali di... fumo

Il cinismo bertinottiano ha colpito ancora? Il leader comunista è intervenuto dichiarando fallita l’esperienza di governo. Ora: a parte l’irritualità di una simile affermazione proveniente da un Presidente della Camera, ciò che mi preme tentare di comprendere è dove Fausto il rosso voglia arrivare con quell’uscita piuttosto sconcertante. Sarà la caduta a picco nei sondaggi della futura “Cosa rossa”, che pare non si attesti neppure al 5% e il conseguente tentativo di volersi ritagliare uno spazio in un panorama politico che allo stato rischia di estromettere definitivamente i neo e veterocomunisti? Sarà la ricerca di un messaggio da far pervenire agli elettori, sfiduciati dai risultati modesti che la compagine di Giordano ha fino ad ora ottenuto? Se tutto ciò vale, allora si comprende bene come il PrC abbia tutto l’interesse ad andare al più presto a nuove elezioni, possibilmente determinando la fine dell’esperienza prodiana, prima che questo governo determini la fine del PrC. E già: perché stare all’opposizione garantirà ai “kompagni” la sopravvivenza politica con qualche manifestazione di milioni di cittadini, per la pace delle dittature o per quella sindacale. Insomma, per Bertinotti meglio stare all’opposizione con percentuali prossime al 10% che stare al governo non sapendo dove andare, non riuscendo a tenere insieme senso dello Stato, coerenza programmatica e opposizione alle derive centriste.