Francavilla Fontana (BR)

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum

Quattro mesi fa si diede inizio agli incontri tra le forze del centrosinistra in preparazione delle amministrative 2009: fin da subito, tutti i partiti, ad eccezione di- e contrariamente a- Radicali Italiani, da un lato dichiararono la volontà di evitare ad ogni costo le primarie e dall’altro assunsero la disinteressata (ma chi ci crede?) posizione di disponibilità rispetto alle più varie proposte sui nomi del candidato sindaco. Si voleva far credere che la filosofia adottata per la scelta del candidato sindaco era “un nome vale l’altro”.

Vittoria radicale a Francavilla Fontana

Leggo che PRC, Democratici per la Costituzione, Sinistra Democratica, IdV e PdCI di Francavilla hanno inserito al primo punto del loro programma la proposta di istituzione dell’anagrafe degli eletti. Molto bene. Si tratta, nonostante i numeri e nonostante lo snobismo riservatoci, di una vittoria radicale, anche se come tutte le vittorie radicali essa è taciuta, silenziata o camuffata.

Prove per un cammino non solitario

Ieri sera abbiamo ufficialmente dato inizio ad un percorso di dialogo col centrosinistra "allargato". Si è raggiunto un accordo di massima relativo all’impegno comune per la creazione di una coalizione alternativa alla destra francavillese che ha governato negli ultimi quindici anni. Come avevamo preannunciato, noi radicali abbiamo posto immediatamente le nostre due questioni preliminari relativamente alle primarie e all'anagrafe degli eletti. La prima, ribadita con forza dal sottoscritto come unica strada in grado di rappresentare una crescita in termini numerici ma anche potenzialmente ca

Subito collaborare coi compagni del PrC. I sabotaggi clericofascisti degli altri ci esaltano

Quando Emanuele, il nostro compagno Emanuele Modugno (segretario del PrC), conviene con noi che c’è una conventio ad excludendum nei confronti dei radicali, allora ci viene il sospetto che non siamo proprio impazziti e che però, nello stesso tempo, la strada intrapresa è quella giusta. Mai come questa volta siamo convinti che ci sia, per loro, per quelli che Marco chiamerebbe “i buoni a niente”, la necessità di stoppare ogni discussione, di evitare che filtrino le parole, i dibattiti, a cui si preferisce il chiacchiericcio pettegolo.

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